n.4 della rubrica Strana-Mente
Stranamente N.4
C’era una volta una valle dove gli abitanti vivevano in armonia della propria terra. Giunse il progresso e con esso la necessità di adattarsi ad uno stile di vita più frenetico e meno in armonia con quello che li circondava. Si cominciò ad avere lavori strani che garantissero uno stipendio in grado di sopperire alle proprie necessità. Non esisteva più il concetto di vita, ma piuttosto nacque quello di “lavoro” e “tempo libero”. Il lavoro era spesso un qualcosa di alienante, qualcosa nel quale non ci riconoscevamo.
Trattandosi questa dell’attività principale della maggior parte della gente, si cominciarono a notare atteggiamenti strani e l’insorgere di problematiche mai notate prima. Le persone non si fidavano più del prossimo e cercavano di asserragliarsi sempre di più nelle proprie abitazioni rese allettanti da un enorme numero di gadget tecnologici che ci illudevano con una specie di falsa sicurezza.
Gli anni passavano e lo stato che si rendeva sempre più spesso garante di questa nuova sicurezza, cominciò a vacillare avendo esso stesso basato quest’illusione su un’illusione ancora più grande chiamata “finanza”.
I cittadini erano coscienti che qualcosa non andava, ma non sapevano spiegarsi esattamente cosa. Anche se qualcuno arrivava ad intravedere il bandolo della matassa, spesso retrocedeva di fronte alla mole di tali meccanismi con un misto di timore ed impotenza.
Nella valle si costruirono autostrade, fabbriche e tutte quelle infrastrutture che permettevano alle merci ed ai soldi di girare sempre di più e sempre più velocemente.
Giunse il momento di costruire una nuova ferrovia con un nuovo foro nella grande montagna che da sempre li proteggeva. A queste persone venne da chiedersi se davvero era tutto necessario, se davvero queste cose miglioravano la propria vita. Si doveva rinunciare alla propria terra, all’aria pulita e alle acque cristalline che generosamente sgorgavano dalle sorgenti.
Gli abitanti della valle, dopo essersi informati con l’aiuto di persone esperte che spesso avevano dedicato la loro intera vita a specializzarsi in certe analisi, capirono che era tutto un imbroglio. Niente di quello che gli veniva “servito” dalle persone che comandavano era davvero indispensabile per loro. Dietro alle sicurezze che gli erano state offerte negli ultimi decenni, si nascondevano spesso bugie che tentavano di nascondere la verità e cioè che erano pochi ricchi a raccontare menzogne, il tutto per il proprio tornaconto personale e non certo per il bene della comunità.
Appurate questa cose, i coraggiosi abitanti decisero di resistere all’invasione con i mezzi che possedevano. Perseveranza, verità e giustizia, furono le armi che tagliarono a fette i modi barbari usati per accaparrarsi il potere.
Questa valle che dovrebbe essere l’esempio per tutte le altre valli del mondo è ancora là, a lottare contro lo stesso potere di sempre. La mala informazione, la corruzione, la menzogna e l’ignoranza fungono ancora da carburante di questa macchina infame. Alcuni però cominciavano a capire. La verità sembrava non poter essere più nascosta e finalmente qualcosa sembrava cambiare.
E’ nelle mani di tutti noi, singoli partecipi di questa grande umanità, il potere di cambiare le cose. Insieme, con fratellanza e amore possiamo sconvolgere l’ordine delle cose e ricostruire su questo terreno prima che sia troppo tardi.
E’ il momento di dire basta, il momento di agire ed unirsi.
Peace.
G.