Progetto Nocciola Italia? NO, GRAZIE
Nei giorni scorsi è stato presentato un progetto per la realizzazione in Valdarno di coltivazioni a livello intensivo della Nocciola, progetto esposto da Confagricoltura, Ferrero, Comune di Terranuova Bracciolini.
La nostra Associazione insieme ad altre Associazioni, gruppi di acquisto solidali e produttori del territorio esprimono serie preoccupazioni per questa proposta. Anzitutto ricordiamo che sia l’Europa, che la regione Toscana (vedi P.I.T e distretti rurali) sia i piani strutturali degli Enti Locali sostengono il ritorno alla biodiversità e l’abbandono delle estese monocolture intensive e promuovono il biologico e la sostenibilità, al fine di una agricoltura meno invasiva. Ci appaiono quindi in contraddizione le proposte che in questi giorni emergono dagli incontri promossi dalla multinazionale Ferrero e da Confagricoltura.
La Ferrero si muove seguendo una logica “estrattivistica”: i campi diventano delle miniere a cielo aperto con monocolture intensive ad alto impatto ambientale, con l’impiego di frequenti trattamenti antiparassitari, diserbanti e fungicidi, che creano grossi danni alle acque superficiali, alle falde acquifere, alla salute degli operatori coinvolti e di tutta la comunità.
Riteniamo che l’opinione pubblica debba essere meglio informata sulle conseguenze che questo progetto potrà arrecare alla vita economica di piccole e medie imprese agricole, all’ambiente e alla salute dei cittadini. Le conseguenze della coltivazione intensiva di nocciole nel Viterbese sono sotto gli occhi tutti , inchieste, dossier e denunce ne testimoniano la dannosità.
Richiediamo quindi incontri chiarificatori e di approfondimento con le Istituzioni territoriali, la Regione Toscana e Distretto rurale, Comuni interessati e sindacati di categoria. E auspichiamo un passo indietro da parte di quei soggetti che in prima istanza hanno accolto come opportunità il progetto Nocciola Italia.
Associazione Terra Libera Tutti ODV